martedì 12 settembre 2017

 

  CRYSTAL / CRISTALL  

- parole di uso scolastico -


di Tindara Rasi

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Ricomincia la scuola d'infanzia e ritorna l'eterno dilemma: a fine anno sarà meglio raccogliere i prodotti elaborati in raccoglitori ad anelli con "CRYSTAL" / "CRISTALL", oppure lasciare fogli in libertà da inserire in scatole decorate, bustoni, borsine, ecc.?
Ma soprattutto: si chiamano "crystal" / "cristall"  o no, i "proteggi documenti in buste pre-forate"?

Io voto per la sintesi: crystal cristall.

Perchè sinceramente, dire "buste di plastica preforate" mi ricorda solo le borse per la spesa e spesso, soprattutto con i genitori dei bambini stranieri, mi sono poi dovuta cimentare in una lunga spiegazione accurata, tentando loro di far capire di cosa si tratta... no, non sono le borse per la spesa che si sono rotte e hanno un buco, o alle quali dovete prima fare appositi  buchi voi, e poi portarle a scuola...
Se devo effettuare un ordine del materiale scolastico, allora nell'elenco scrivo il più corretto termine "portalistini trasparenti per documenti, con buchi", oppure "buste a foratura universale" o "buste con fori". Ma che lungaggine...

Anni fa un tecnico mi spiegò che quelle buste in gergo si chiamano "crystal", o "cristall", perchè sono di colore trasparente, cristalline. E in effetti, nei siti di vendita, spesso vengono catalogati così, senza altre diciture.

Crystal. O cristall.

Chiarezza massima in un unico termine.
Io, che sono per la pratica e per la contrazione linguistica dove appare superfluo aggiungere brodaglie terminicistiche specifiche dei soli addetti ai lavori o di chi compila un ordine di merci, ascoltandolo, ho registrato il vocabolo e l'ho subito usato. Pensavo di essere originale, unica in ciò. Ma ho scoperto nel tempo, che miliardi di insegnanti usano lo stesso termine: corto, breve, essenziale, e soprattutto non equivocabile. I crystal o cristall per le insegnanti, sono solo ed unicamente quegli oggetti lì, non confondibili con nessun'altro materiale scolastico.  Dappertutto, in tutta Italia: crystal cristall.

Ci ho provato ad essere originale...

Ma mi sa che per esserlo, dovrò fare come altre colleghe che invece della contrazione, usano l'estensione e si cimentano in improponibili "buste di plastica portadocumenti, con forature rinforzate, non opacizzati, ma lucidi"... Almeno, nella lunga e contorta definizione di un oggetto di uso comune nella scuola d'infanzia, risulterò innovativa, e non schierata con secchi, abusati crystal cristall.

domenica 10 settembre 2017


F O L I A G E
 di Tindara Rasi



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FALL FOLIAGE significa "foglie che cadono", in inglese.

LEAF PEEPING significa "sbirciare, guardare le foglie", sempre in inglese.

In giapponese si usa dire MOMIJIGARI, che significa "caccia alle foglie rosse", oppure KŌYŌ, che significa "colori di caduta", o "lascia che i colori cambino", o ancora KANPŪKAI, che significa "riunire, riunirsi, per vedere le foglie".

In tutti i casi, in qualunque modo lo si definisca, è l'atto, poetico e suggestivo, di mettersi ad osservare la natura che cambia in autunno: gli alberi, lo sfogliare lento ed inesorabile dei loro rami, l'evoluzione cromata dei prati che modificano implacabilmente il loro verde, aiutati dall'ammanto del fogliame. 
La suggestione del momento, racchiusa in uno sguardo attento, prolungato e direzionato. 
Ci si può porre in ascolto del croscio lievissimo di una foglia che si stacca e cade, poggiati vicino ad un albero per ore, contemplando i rami, aspettando.
Si può vivere l'attesa con la schiena accoppiata alla corteccia di un tronco o stesa sul pavimento terroso di un pianoro, sperando in epifaniche emotion recollected in tranquillity, alla Marcel Proust, alla William Wordsworth.
Ci si può armare di macchine fotografiche, di cavalletti e teli da pittore, di borse per raccogliere i residui di quel mistico sfogliare e farne composizioni di natura morta tridimensionali.
Si può osare un percorso sensoriale a piedi scalzi, come a Ischiez Val di Fassa, sgranando passionarie note musicali nel cammino.

FOLIAGE

Esperienza di una foglia che saluta il mondo aereo, per salpare a quello terreno e divenire mutamento, concime, nutrimento.
Regalo visivo di suggestione immensa, che in cambio chiede solo di essere grati al suo atto unico spettacolare.



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Ognuno dovrebbe trovare il tempo per sedersi
e guardare la caduta delle foglie.
Elizabeth Lawrence

sabato 9 settembre 2017

  CRYSTAL / CRISTALL  

- parole di uso scolastico -


di Tindara Rasi

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Ricomincia la scuola d'infanzia e ritorna l'eterno dilemma: a fine anno sarà meglio raccogliere i prodotti elaborati in raccoglitori ad anelli con "CRYSTAL" / "CRISTALL", oppure lasciare fogli in libertà da inserire in scatole decorate, bustoni, borsine, ecc.?
Ma soprattutto: si chiamano "crystal" / "cristall"  o no, i "proteggi documenti in buste pre-forate"?

Io voto per la sintesi: crystal cristall.

Perchè sinceramente, dire "buste di plastica preforate" mi ricorda solo le borse per la spesa e spesso, soprattutto con i genitori dei bambini stranieri, mi sono poi dovuta cimentare in una lunga spiegazione accurata, tentando loro di far capire di cosa si tratta... no, non sono le borse per la spesa che si sono rotte e hanno un buco, o alle quali dovete prima fare appositi  buchi voi, e poi portarle a scuola...
Se devo effettuare un ordine del materiale scolastico, allora nell'elenco scrivo il più corretto termine "portalistini trasparenti per documenti, con buchi", oppure "buste a foratura universale" o "buste con fori". Ma che lungaggine...

Anni fa un tecnico mi spiegò che quelle buste in gergo si chiamano "crystal", o "cristall", perchè sono di colore trasparente, cristalline. E in effetti, nei siti di vendita, spesso vengono catalogati così, senza altre diciture.
Crystal. O cristall.
Chiarezza massima in un unico termine.
Io, che sono per la pratica e per la contrazione linguistica dove appare superfluo aggiungere brodaglie terminicistiche specifiche dei soli addetti ai lavori o di chi compila un ordine di merci, ascoltandolo, ho registrato il vocabolo e l'ho subito usato. Pensavo di essere originale, unica in ciò. Ma ho scoperto nel tempo, che miliardi di insegnanti usano lo stesso termine: corto, breve, essenziale, e soprattutto non equivocabile. I crystal o cristall per le insegnanti, sono solo ed unicamente quegli oggetti lì, non confondibili con nessun'altro materiale scolastico.  Dappertutto, in tutta Italia: crystal o cristall.

Ci ho provato ad essere originale...

Ma mi sa che per esserlo, dovrò fare come altre colleghe che invece della contrazione, usano l'estensione e si cimentano in improponibili "buste di plastica portadocumenti, con forature rinforzate, non opacizzati, ma lucidi"... Almeno, nella lunga e contorta definizione di un oggetto di uso comune nella scuola d'infanzia, risulterò innovativa, e non schierata con secchi, abusati crystal cristall.