una poesia per me
IL BARATTOLO
Mettere in mostra l’imperfezione.
Mettere in mostra il senza forma.
Mettere in mostra ciò che è brutto.
Perché quello che all’apparenza appare solo un barattolo schiacciato è una storia. Una storia lunga.
Iniziata nella mia cucina. E finita nella piccola cucina del nido. Perché la risposta alla logica è che i barattoli d’orzo stanno in cucina.
Ma la mia storia non è la vostra.
Avete girato pagina e avete iniziato a scriverne di nuove.
Storie che si sono riempite e svuotate.
Storie che sono state travasate.
Storie che sono state chiuse e aperte.
Storie che sono state trasportate.
Storie cantate e suonate amplificandone il significato.
Storie, scritte e riscritte. Chiuse e aperte. Finite e ricominciate.
Fino ad oggi.
Latte, bidoni, barattoli.
Percorsi.
Dal più grande al più piccolo.
Dal più resistente al più delicato.
Passi.
Che si concludono così.
Con un passo troppo pesante per un barattolo delicato.
Che si schiaccia.
E in quello schiacciarsi racconta una storia.
Fatta di delusione. Fatta di sconfitta.
O forse no.
Fatta di esperienza. Fatta di crescita.
A volte abbiamo bisogno di gesti pesanti per capire la leggerezza.
A volte abbiamo bisogno di gesti irruenti per capire la delicatezza.
A volte abbiamo bisogno di perdere l’equilibrio per capire come ritrovarlo.
A volte abbiamo bisogno di rompere per capire come preservare.
Un percorso.
Che ha avuto un finale diverso da quello che ti aspettavi.
Eri pronta a concludere con slancio.
Hai concluso con una caduta.
Necessaria.
Per rialzarti.
Ricominciare.
Dando un peso diverso ai tuoi passi, ai tuoi pensieri, alle tue azioni.
Mettere in mostra l’inutilità.
Mettere in mostra l’imperfezione.
Mettere in mostra il senza forma.
Mettere in mostra ciò che è brutto.
Perché quello che all’apparenza appare solo un barattolo schiacciato è una storia. Una storia lunga.
Una storia che anche oggi ti ha aiutata a trovare il tuo posto nel mondo, a pensare, a riflettere, ad agire, a sbagliare, a correggere, a ricominciare, a vivere!
Mettere in mostra il senza forma.
Mettere in mostra ciò che è brutto.
Perché quello che all’apparenza appare solo un barattolo schiacciato è una storia. Una storia lunga.
Iniziata nella mia cucina. E finita nella piccola cucina del nido. Perché la risposta alla logica è che i barattoli d’orzo stanno in cucina.
Ma la mia storia non è la vostra.
Avete girato pagina e avete iniziato a scriverne di nuove.
Storie che si sono riempite e svuotate.
Storie che sono state travasate.
Storie che sono state chiuse e aperte.
Storie che sono state trasportate.
Storie cantate e suonate amplificandone il significato.
Storie, scritte e riscritte. Chiuse e aperte. Finite e ricominciate.
Fino ad oggi.
Latte, bidoni, barattoli.
Percorsi.
Dal più grande al più piccolo.
Dal più resistente al più delicato.
Passi.
Che si concludono così.
Con un passo troppo pesante per un barattolo delicato.
Che si schiaccia.
E in quello schiacciarsi racconta una storia.
Fatta di delusione. Fatta di sconfitta.
O forse no.
Fatta di esperienza. Fatta di crescita.
A volte abbiamo bisogno di gesti pesanti per capire la leggerezza.
A volte abbiamo bisogno di gesti irruenti per capire la delicatezza.
A volte abbiamo bisogno di perdere l’equilibrio per capire come ritrovarlo.
A volte abbiamo bisogno di rompere per capire come preservare.
Un percorso.
Che ha avuto un finale diverso da quello che ti aspettavi.
Eri pronta a concludere con slancio.
Hai concluso con una caduta.
Necessaria.
Per rialzarti.
Ricominciare.
Dando un peso diverso ai tuoi passi, ai tuoi pensieri, alle tue azioni.
Mettere in mostra l’inutilità.
Mettere in mostra l’imperfezione.
Mettere in mostra il senza forma.
Mettere in mostra ciò che è brutto.
Perché quello che all’apparenza appare solo un barattolo schiacciato è una storia. Una storia lunga.
Una storia che anche oggi ti ha aiutata a trovare il tuo posto nel mondo, a pensare, a riflettere, ad agire, a sbagliare, a correggere, a ricominciare, a vivere!
Tratto da La casetta delle favole - Nido in famiglia - Venezia (Copyright)