Main Menu

giovedì 20 giugno 2019

una poesia per me

IL BARATTOLO

Mettere in mostra l’imperfezione.
Mettere in mostra il senza forma.
Mettere in mostra ciò che è brutto.
Perché quello che all’apparenza appare solo un barattolo schiacciato è una storia. Una storia lunga.
Iniziata nella mia cucina. E finita nella piccola cucina del nido. Perché la risposta alla logica è che i barattoli d’orzo stanno in cucina.
Ma la mia storia non è la vostra.
Avete girato pagina e avete iniziato a scriverne di nuove.
Storie che si sono riempite e svuotate.
Storie che sono state travasate.
Storie che sono state chiuse e aperte.
Storie che sono state trasportate.
Storie cantate e suonate amplificandone il significato.
Storie, scritte e riscritte. Chiuse e aperte. Finite e ricominciate.
Fino ad oggi.
Latte, bidoni, barattoli.
Percorsi.
Dal più grande al più piccolo.
Dal più resistente al più delicato.
Passi.
Che si concludono così.
Con un passo troppo pesante per un barattolo delicato.
Che si schiaccia.
E in quello schiacciarsi racconta una storia.
Fatta di delusione. Fatta di sconfitta.
O forse no.
Fatta di esperienza. Fatta di crescita.
A volte abbiamo bisogno di gesti pesanti per capire la leggerezza.
A volte abbiamo bisogno di gesti irruenti per capire la delicatezza.
A volte abbiamo bisogno di perdere l’equilibrio per capire come ritrovarlo.
A volte abbiamo bisogno di rompere per capire come preservare.
Un percorso.
Che ha avuto un finale diverso da quello che ti aspettavi.
Eri pronta a concludere con slancio.
Hai concluso con una caduta.
Necessaria.
Per rialzarti.
Ricominciare.
Dando un peso diverso ai tuoi passi, ai tuoi pensieri, alle tue azioni.
Mettere in mostra l’inutilità.
Mettere in mostra l’imperfezione.
Mettere in mostra il senza forma.
Mettere in mostra ciò che è brutto.
Perché quello che all’apparenza appare solo un barattolo schiacciato è una storia. Una storia lunga.
Una storia che anche oggi ti ha aiutata a trovare il tuo posto nel mondo, a pensare, a riflettere, ad agire, a sbagliare, a correggere, a ricominciare, a vivere!

lunedì 10 giugno 2019

Copyright © Tindara Rasi
Ogni albero ha un frutto
E il frutto ha dentro un seme
E il seme ha dentro l’albero
Che poi diventerà
Io che sono un bambino
Porto anch’io, come un seme
Nascosto dentro, il grande
Che un giorno arriverà
Ma allora la maestra
Che grande è diventata
Dentro avrà la bambina
Che da piccola era
La ragazzina pazza
Nella donna posata
Maestrina Ghiribizza
Che insegue una chimera
La mia maestra è donna
Ma è anche un po’ fatina
Quando serve capisce
Quando serve indovina
La mia maestra è grande
Ma ha dentro una scolara
Con la grande lei insegna
Con la piccola impara.
Bruno Tognolini