OPERA D'ASCOLTO
Io ho imparato il tuo linguaggio,
so tutto:
ogni parola, ogni sonìo.
Ho imparato il tuo linguaggio, codici, bivalenze,
ogni singolo fruscio.
Volevo capire e comunicare.
Non lasciarmi isolare.
Appartenere.
È questa la contrastanza e la mia dolenza.
Per questo c'è sempre in agguato la rabbia
e il singhiozzìo.
Perchè io ho scelto; tu invece
mi hai abbandonata all'indeiscenza,
alla marcescenza,
come una miseranda
senzadio.
Ho imparato il tuo linguaggio, io.
Tu, il mio?
No, non hai mai studiato parole mie.
Nè la grammatica, nè il vocabolario,
e neanche l'alfabetiere a muro del mio dialetto
sono mai state acquisizioni tue,
affisse come quadri onorifici
importanti
nella tua stanza.
Ho imparato il tuo linguaggio,
ma ogni santo giorno,
continuo a monologare da sola
per queste vie
di terra bassa e di erranza.
Tindara Rasi
29.01.2021
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