Centro Terza Età "Il posticino dell'Aga(pi)ta"
presso il locale polifunzionale "Palla al centro"
Progettato nel 2013
Copyright © Tindara Rasi |
La
vita è una cosa preziosa a tutte le età
La
vita è Amore
INGRAVESCENTE AETATE
(Benedetto XVI, 11 febbraio 2013, in occasione delle sue dimissioni da pontefice)
“Agli anziani si addice la sapienza”
(Siracide, 25, 5)
“Alzati davanti a chi ha i capelli bianchi, onora la persona del vecchio”
(Lv 19, 32)
PRESENTAZIONE
DEL CENTRO
Osservava
già Cicerone che
“ il
peso dell'età è più lieve per chi si sente rispettato ed amato dai
giovani ”.
Il Centro Anziani della nostra Comunità
Parrocchiale è un punto d’incontro per persone anziane, aperto a
chiunque voglia farne parte, senza nessun limite di età, né limite
numerico di aderenti.
Esso è sorto nel……. Su iniziativa di…………
Gli incontri si svolgono di MARTEDI’, dalle
15.00 alle 18.00, nei sotterranei della Parrocchia , in
un locale utilizzato anche da altre realtà parrocchiali (Caritas,
Catechismo tradizionale e AC), corredato di bagno e di cucina
(attualmente poco fruibili).
Il gruppo è gestito da un responsabile (in questo caso la sottoscritta), un
assistente spirituale (il diacono o il sacerdote referente) e
animatori vari, generalmente volontari aderenti al centro stesso.
Gli incarichi ulteriori vengono ripartiti in
base alle necessità del momento, senza ruoli fissi.
Il gruppo attualmente non si appoggia al
consiglio economico parrocchiale, ma si autofinanzia in vista delle
varie attività del centro, ed inoltre raccoglie liberamente anche
fondi tra gli aderenti per le esigenze della parrocchia stessa.
Le finalità generali del centro sono
aggregative e relazionali.
STATUTO
Gli aderenti possono partecipare liberamente a
tutte le attività proposte. Ciò significa che possono partecipare
ad una sola iniziativa, a tutte; possono partecipare saltuariamente;
possono essere presenti per brevi periodi, per un incontro solo o per
tutto l’arco dell’anno a discrezione personale.
All’atto dell’iscrizione rilasciano i
propri dati e ricevono una tessera puramente formale di appartenenza
al centro. Il titolare del trattamento è
don…….., via ........, C.F.
del prete… telefono
.....…. Fax… Il responsabile
del trattamento, a norma dell’articolo 13, comma 1, lettera f) è
la Parrocchia, all’indirizzo del titolare; in ogni
caso ognuno ha diritto di ottenere dal titolare del trattamento, la
comunicazione, l’aggiornamento, la rettificazione, l’integrazione
dei dati personali che lo riguardano, nonché, in generale, si
possono esercitare tutti i diritti previsti dall’atr. 7 del D.Lgs
196/2003 nei modi previsti dagli art. 8 e 9 dello stesso decreto.
Secondo lo spirito proprio del centro, si
impegnano a partecipare alle varie attività con slancio e con
volontà fattiva, seguendo i suggerimenti del coordinatore,
dell’animatore, del responsabile e del padre spirituale che li
accompagna, tese a stimolare la capacità
operativa degli aderenti.
Gli aderenti si impegnano anche a dare un
contributo manuale e “lavorativo” al centro, qualora si rendesse
necessario farlo.
Liberamente si impegnano a contribuire
economicamente per sostenere le eventuali spese del centro, tramite
autofinanziamenti.
Si impegnano inoltre personalmente e a
rotazione all’acquisto del materiale di prima necessità (cibi,
materiale per le varie iniziative) e per quello inerente alle
esigenze e attività del centro, secondo turnazioni specifiche.
Infine si impegnano a mantenere i locali
utilizzati puliti e in ordine.
Norme di
riferimento
Delibera
Consiglio Parrocchiale n. …/2013.
ATTIVITA’
PROPOSTE
Per quanto riguarda le iniziative pratiche
proposte, esse possono essere sintetizzate in quattro grandi aree di
competenza:
-
spirituali
- di
informazione
-
culturali
- di
svago
-
Iniziative spirituali
Nicodemo, un
anziano in cerca di verità, venne invitato da Gesù a non desistere
dalla ricerca di una continua rinascita nemmeno in tarda età. La
pastorale di evangelizzazione o ri-vangelizzazione dell’anziano a
livello parrocchiale ed anche, ovviamente, lì dove è presente la
Pastorale della Terza età a livello diocesano, deve dunque tendere
alla crescita della spiritualità propria di quest’età, per
aiutare gli anziani a rinascere e orientarsi sempre più ad una vita
continuamente rinnovata, carica di speranza, ossequiosi al dato che ”
quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo
Spirito è Spirito ” (Gv 3, 6), e consapevoli che una sana
spiritualità può nascere - o può rafforzarsi se già esistente -
a tutte le età della vita.1
Momenti
spirituali formativi:
- Lettura e
commento di documenti magisteriali sugli anziani, in giorni da
decidere durante l’arco dell’anno, con l’ausilio di specialisti
del settore o con la presenza di un professore di teologia o del
parroco stesso;
- Momenti
brevi di preghiera e di catechesi mensili col parroco (per esempio
tutti i primi martedì del mese; oppure al di fuori dei giorni di
incontro del martedì, in altri momenti a parte);
- Momenti più
articolati di preghiera e di catechesi in alcuni tempi forti
dell’anno (Avvento, Quaresima, festa del patrono);
- Proposta di
letture bibliche a tema, con catechista o formatore o padre
spirituale per i “pomeriggi spirituali” da pianificare in
calendario( i temi possono essere Abramo e Sara; Mosè; Zaccaria ed
Elisabetta, Gioacchino e Anna; Giuseppe e Maria; Nicodemo; i
patriarchi centenari; la figura dell’anziano nei vangeli; la figura
dei malati anziani nella Bibbia; la saggezza degli adulti, ecc.;);
- Proposta
di una giornata diocesana collettiva che raggruppi i gruppi della
Terza età di tutte le parrocchie, animata dall’eventuale
responsabile della Pastorale della Terza età della nostra diocesi,
con la presenza del Vescovo, comprensiva di un pellegrinaggio breve,
o di un convegno specialistico, o un momento liturgico/catechetico in
un luogo apposito, con scambio di esperienze, confronti, dibattiti, e
possibilità di pranzo o merenda comunitaria a fine esperienza.
A livello liturgico, la nostra parrocchia ha attivato liturgie
specifiche per anziani (alcune di queste liturgie, se esse sono
pensate solo per gli aderenti al centro anziani, devono essere
lungamente preparate, annunciate da
una lettera personale d'invito recapitata a tutti gli aderenti, e
preparate secondo la consueta scaletta: celebrazione solenne
dell'Eucaristia gestita da loro e rinfresco in oratorio, accompagnato
sempre da un piccolo dono):
- 2 ottobre (festa dei nonni e festa dell’autunno… per l’autunno
della vita)
con una Messa d’inizio per la ripresa delle attività del centro
(se esse sono state sospese in estate) e la presentazione del
calendario delle attività annuali;
- 6 gennaio (festa della Befana, che prevede la partecipazione dei
bambini del catechismo e degli anziani in un incontro spirituale
congiunto, e in una festa pomeridiana o una cena serale insieme, con
la preparazione di dolci fatti dal centro anziani e segnaposti e
allestimento fatti da loro);
- 11 febbraio (giornata del malato, Messa e convegni medici);
- 8 marzo (festa delle donne.. di tutte le età, con Messa animata
dalle anziane donne del centro e distribuzione di mazzetti di mimosa
addobbati da loro);
- 19 marzo (festa di San Giuseppe, un “anziano” sposo di Maria, durante il quale animano la Messa i
papà ma anche i nonni e gli anziani del centro);
- 8 maggio (festa delle mamme, con distribuzione delle rose o di
fiori in generale alle mamme presenti, offerte dal gruppo anziani).
Altre
attività
collegate alle festività liturgiche e ai tempi liturgici:
-
Accompagnamento in auto a Novembre, per trovare i propri cari nei
cimiteri cittadini, con Messa sul luogo del parroco (questo può
essere fatto a novembre, ma non necessariamente il 2);
-Decorazione
di un albero di Natale con centrini, origami, palle, decorazioni
realizzate dal centro anziani; oppure allestimento del presepe
natalizio in parrocchia l’8 dicembre; in entrambe le occasioni, le
operazioni sono accompagnate da un breve momento di preghiera
organizzato dagli aderenti e dal parroco;
-
Organizzazione della novena di natale o del triduo;
-Festa di
carnevale con i bimbi del catechismo (la compresenza dei due gruppi
aiuta l’integrazione e non la settorialità); gara di barzellette,
gare di origami e presenza del clown. Questo momento verrà chiamato
“Laboratorio per la promozione
dei rapporti intergenerazionali”;2
- Coltivazione della veccia (germogli di grano
piantati il Mercoledì delle Ceneri e fatti crescere al buio affinchè
restino bianchi e non prendano la colorazione verde) per allestire
l’altare della reposizione nella Settimana Santa di Pasqua, la
notte del Giovedì Santo;
- Via Crucis
anziani preparata da loro stessi nelle settimane di Quaresima con
riflessioni personali e commenti ai brani fatti da sè, con foto e
PPS realizzati da chi è pratico di fotografia e informatica. Viene
previsto l’uso del proiettore per lo svolgimento della stessa nel
venerdì scelto, in modo che chi non può partecipare fisicamente
alle stazioni delle Via Crucis, possa seguirla da seduti;
- Incisione
e/o decorazione del cero pasquale;
- Taglio,
intreccio e addobbo dei rami d’ulivo o delle palme essiccate per la
Domenica delle Palme. Preparazione delle ceneri dei rami d’ulivo
bruciando i rami benedetti rimanenti, per il mercoledì delle ceneri
dell’anno successivo;
- Raccolta di
petali di rose dalle rose usate per gli addobbi negli altari, durante
tutto l’arco dell’anno; essiccazione di esse; preparazione di
sacchettini profumati; distribuzione dei sacchettini con i petali in
occasione della festa di Santa Rita (22 maggio), devozione religiosa
molto sentita, oppure in generale le domeniche del mese di maggio con
una sorta di mercatino che raccolga fondi a favore della parrocchia;
- Guida del
rosario nel mese di maggio e nel mese di ottobre;
- Turnazione
di Adorazione del Santissimo nelle occasioni specifiche;
-Organizzazione
del “pranzo dell’Assunta”, il 15 agosto (ferragosto) per gli
anziani rimasti soli in città; (lo stesso vale per Natale o in altre
occasioni festive, con la Santa Messa insieme, e lo scambio ufficiale
di piccoli doni o di piccoli biglietti di auguri, in collaborazione
con la Caritas).
In generale, a livello spirituale gli anziani possono dare la
loro testimonianza nella Chiesa mediante:
- attività caritativa (impegno del tempo libero nel volontariato, in
parrocchia, nelle segreteria parrocchiale, nella portineria);
- apostolato nell'annuncio del Vangelo (catechisti);
- liturgia (ministero straordinario dell'Eucaristia);
- partecipazione ai movimenti ecclesiali, alla vita comunitaria e ad
iniziative di carattere ricreativo;
- contemplazione e preghiera (gli anziani vedono rifiorire nuove
energie da porre al servizio degli
altri, facendo della propria vita una fervente offerta al Signore
datore di vita).3
-
Iniziative di informazione
- Lettura dei
quotidiani o divulgazione delle informazioni più importanti, in
collaborazione con l’Ufficio Stampa della Parrocchia da me gestito;
- A livello
di attività pratiche: realizzazione di un giornalino mensile e
bimestrale del gruppo e della parrocchia, da divulgare tra gli
aderenti al centro, con foto e resoconto delle varie iniziative
attuate nei mesi precedenti, con notizie e documenti importanti e
relativi commenti, sia della vita ecclesiale, che della vita sociale;
- Convegni
medici, o con specialisti del settore sociale, su testamento
biologico, muove frontiere della medicina, assistenza pensionistica,
disbrigo pratiche;
- Corsi di educazione all’invecchiamento da
parte della Asl o di personale competente in materia; convegni di
geriatria;
- Corsi di preparazione “dal lavoro al
pensionamento”;
- “Laboratorio per la promozione dei rapporti
interculturali” (se ci sono presenti stranieri nel gruppo anziani,
o badanti dei presenti che provengono da altre nazionalità). A
questo si possono aggiungere: corsi di balli interculturali, corsi di
lingua straniera, iniziative volte a rafforzare conoscenze di
territori, usi, cucina etnica, etica comunitaria, ascolto di musiche
e canti stranieri, dibattiti a tema di specialisti del settore,
consigli legali su eventuali problematiche (come mettere in regola un
lavoratore straniero, una badante, ecc.); adozione
di un bimbo straniero; aiuto e sostegno economico per una scuola o
una comunità straniera (es.; adottare
una famiglia del Kosovo o contribuire a
ricostruire la parrocchia di San
Giuseppe – omonima alla nostra - a Pjetershan,
Kosovo).
- Collaborazione con Assistenti Sociali per
eventuali necessità o chiarimenti su tematiche specifiche
dell’anziano; collaborazione della Asl (con
numeri diretti di chiamate in caso di emergenza sanitaria);
-Collaborazione con la Caritas nei casi in cui
ciò è necessario, in soggetti economicamente più deboli e poveri,
agevolando il passaggio di informazioni sulle modalità di fruizione
della stessa e sulla possibilità di accesso ai suoi servizi.
-
Iniziative culturali
-
Due gite-pellegrinaggi in località non troppo distanti fatte a
inizio attività, in autunno, e a fine attività, a maggio-giugno,
tramite auto personali, autobus o piccoli pulmini, con visite
culturali ad un luogo turistico o ad un santuario, o semplicemente
come ritiri spirituali in luoghi appositi, con momento conviviale,
momento catechetico e celebrazione della Messa. Le gite fuori porta
possono essere previste anche solo di mezza giornata, in modo che non
si affatichino troppo gli aderenti;
-Progetto “Il
Giornalino”: realizzazione, a cura della sottoscritta, di un giornalino con i loro consigli, le
foto delle attività, le ricette casalinghe, i racconti degli
accadimenti al centro Terza età, le poesie, le altre attività;
- Progetto
“Sii un poeta”: una giornata a parte o inserita in altre
occasioni comunitarie della parrocchia, durante la quale gli anziani
del centro leggono poesie scritte da loro, in una sorta di reading
letterario; o gareggiano con rime estemporanee secondo l’uso
toscano. Si può pensare anche ad allestire un piccolo concorso di
poesia per il gruppo in sé, o esteso ai bambini del catechismo o a
tutta la parrocchia;
-Progetto “Io
fotografo”: corsi di fotografia fatti da specialisti del settore;
allestimento di una mostra fotografica denominata “Una volta… e
ora”, con le foto degli aderenti da giovani e da anziani4;
proiezione con videoproiettore delle foto man mano fatte al centro
anziani alla fine delle attività annuali, magari nei periodi estivi
che non prevedono attività(le
spese per la stampa delle foto sono alte e non proponibili nemmeno
con l’uso degli autofinanziamenti, né da parte dei responsabili
del gruppo, a loro spese);
-progetto
“Angolo verde”: corsi di
conoscenza dell’ambiente magari con esperti del settore,
giardinieri, forestali; corsi di ikebana o composizione di fiori
(utile mansione anche per l’allestimento degli altari in chiesa);
- progetto “Pianticelle di Dio” per anziani
autosufficienti con il Comune, sull’uso gratuito di orti e giardini
in città, da far accudire e valorizzare dagli anziani; o più
semplicemente: giardino parrocchiale accudito dagli aderenti, con
acquisto e trapianto di fiori per aiuole in una giornata di primavera
da pianificare; o meglio ancora di alberi che vivano a lungo e siano
simbolo di vita duratura, ognuno con il nome di chi l’ha piantato;
-progetto
“Consiglieri
e s-pensieri (delle piccole violette mammole)”:
gli anziani all’asilo della nostra parrocchia. Gli anziani al
catechismo. Scambio culturale e relazionale tra fasce d’età
diverse. Proposte di attività congiunte in alcuni momenti dell’anno
(origami, sculture di palloncini intrecciati, ecc.);
-Progetto
“Musica classica”:
previsti concerti di musica da camera o musica d’insieme per tuta
la parrocchia, fruibile in particolar modo, ovviamente, anche dagli
anziani. Sulla stessa linea progettuale, potrebbero essere pensati
momenti musicali con fisarmoniche, con musiche tradizionali, con
cantanti di cover degli anni passati, con canzoni melodiche italiane,
con
canti gregoriani da Sant’Antimo,
ecc.;
- Corsi di espressività (“Io mi metto in
gioco”): canto, teatro, ballo figurato, ginnastica, pittura,
poesia, fotografia, racconti, per sostenere
la cura del sé e della propria storia (individuale e collettiva)
come fattore centrale dell’identità sociale degli anziani
attraverso l’uso del corpo, del movimento, della voce, della
capacità di veicolare e comunicare emozioni ad un pubblico ampio;
- Proposta di
libri da leggere e da commentare in gruppo;
- Visione di
spettacoli teatrali in loco; realizzazione di spettacoli teatrali
allestiti direttamente dagli aderenti al Centro terza età, su
copioni brevi, proposti di volta in volta;
- Proiezione
di film con autorizzazione Siae da Firenze nel salone parrocchiale;
- Corsi di pasticceria e decorazioni di dolci;
o di cucina e ricette nazionali ed internazionali, in collaborazione
con l’Istituto Alberghiero della città o con esperti di
pasticceria locale;
- Corsi per “stili di vita sani ” e per
“attività motorie” da proporre in sede;
- Corsi di alfabetizzazione tecnologica (è
necessario pensare a postazioni internet e computer funzionanti);
- Corsi di lingue straniere.
-
Iniziative di svago
Esempi di attivita' e laboratori per
sviluppare la creatività.
Laboratori per lavori manuali:
- Modellismo;
- Bricolage
(piccoli lavoretti di falegnameria artistica per gli uomini);
- Origami
(arte di piegare la carta).
Laboratori
creativi:
- Creare
candele; decorarle;
- Decoupage
di oggettini per la casa;
- Cucito (e
relativo allestimento di un mercatino);
- Ricamo,
uncinetto, per realizzare l’arredo tessile della parrocchia, o in
occasione per esempio del corredo da realizzare per un seminarista
della parrocchia che riceve il sacramento del sacerdozio;
- Cucina,
scambio di ricette, dolci per la befana.
Corsi di espressività:
- canto, teatro espressivo, pittura,
fotografia, poesia, racconti.
- realizzazione di PPS per la parrocchia con programmi di grafica pubblicitaria.
Esempi per attivita' e laboratori per
sviluppare la socializzazione.
(Si possono
svolgere internamente ai locali o, nei tempi primaverili ed estivi,
esternamente ad essi)
Momento della
merenda insieme.
Momento del
thè.
Anguriata in
estate.
Pizzata una sera tutti insieme nei locali del
centro.
Tombola e tombolino
Carte, dama, scacchi.
Tornei a squadre fra anziani e bambini:
freccette, lancio dei cerchi, corsa col cucchiaio, bocce in giardino.
Canto e coro
degli anziani.
Karaoke con
gare di canto.
Fisarmonica
dal vivo con ballabili.
Musica dal vivo in occasione di alcune feste
Danze dal
mondo.
Ballo liscio.
Gare di ballo
aperte a tutta la parrocchia.
Esempi per attivita' e laboratori a contatto
con la natura e il creato.
Catechesi nei
giardinetti della parrocchia, all’aperto.
Passeggiata
insieme nel giardino parrocchiale.
Camminata
dalla parrocchia, che fungerà da centro raccolta, verso direzioni di
volta in volta diverse della città.5
(In
collaborazione con il centro affido animali e i veterinari):
- Adozione di un
piccolo animale-mascotte del centro.
- Accudimento
e nutrimento dei
gatti
della parrocchia, o di altri animali presenti.
IL
CENTRO INOLTRE PORTA AVANTI LE SEGUENTI INIZIATIVE:
Vengono
festeggiati gli anniversari di matrimonio.
Vengono
festeggiati i compleanni degli aderenti.
Gli
ultraottantenni, nel giorno del loro compleanno, ricevono un
biglietto d’augurio inviato dal parroco e dalla Comunità
Parrocchiale (nel caso può anche essere pensata una Messa
specifica).
Vengono
inoltre inviati gli auguri per Natale e di Pasqua, per chi non può
essere presente, da parte del centro e da parte del parroco.
A Natale, con
la collaborazione dei commercianti del luogo e del Centro Caritas,
vengono donati “buoni-sconto” alimentari e non solo.
Vengono organizzati spostamenti gratuiti in
macchina per andare al cinema, agli eventi culturali ed alle visite
guidate proposte dal centro.
Si recita il rosario nelle case degli aderenti
non più autosufficienti.
Si porta l’Eucaristia a chi non può
partecipare alla Messa per motivi di malattia.
ACQUISTI
NECESSARI AL NOSTRO CENTRO:
Stufe o
impianti idonei di riscaldamento.
Video
proiettore.
Stereo di
buona qualità.
Cd musicali
per balli internazionali e nazionali.
Computer.
Cucina.
Materiale
vario per le attività e per la cucina.
SITI
UTILI DI RIFERIMENTO, SU PASTORALE DELLA TERZA ETA’:
http://www.arcidiocesibaribitonto.it/curia/settore-laicato/ufficio-famiglia/materiale-scaricabile/schede-di-consultazione-per-gruppi-famiglia/Appunti%20per%20una%20Pastorale%20degli%20Anziani.pdf
http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/laity/documents/rc_pc_laity_doc_05021999_older-people_it.html
La responsabile
parrocchiale
del centro Terza Età,
della Parrocchia di San
Giuseppe
Nessuna delle parti qui pubblicate è usabile da terzi.
Ogni concessione o autorizzazione all'uso fatta in precedenza, è annullata e revocata.
Ogni concessione o autorizzazione all'uso fatta in precedenza, è annullata e revocata.
Proprietà ideativa personale, non riproducibile nè come
idea, nè come tematica, nè come attività, in parte o in tutto, se non dietro
esclusiva autorizzazione della sottoscritta, che si riserva
di decidere a chi concedere tale diritto e l'uso successivo di tale progetto, ideato e portato avanti dal 2013 a fini devozionali e spirituali, senza scopo di lucro.
Copyright © Tindara Rasi |
1
GLI
ANZIANI NELLA SACRA SCRITTURA
“ La
giovinezza e i capelli neri sono un soffio ”, osserva Qoelet (11,
10). La Bibbia non si esime dal richiamare l'attenzione, talora con
schietto realismo, sulla caducità della vita e sul tempo che scorre
inesorabilmente: “ Vanità delle vanità [...] vanità delle
vanità, tutto è vanità ” (Qo 1,
2): chi non conosce il severo ammonimento dell'antico Sapiente? Lo
comprendiamo specialmente noi anziani, ammaestrati dall'esperienza.
Nonostante
questo disincantato realismo, la Scrittura conserva una visione
molto positiva del valore della vita. L'uomo resta sempre fatto a “
immagine di Dio ” (cfrGn
1, 26) ed ogni età ha la sua bellezza e i suoi compiti. L'età
avanzata trova, anzi, nella parola di Dio una grande considerazione
al punto che la longevità è vista come segno della benevolenza
divina (cfr Gn
11, 10-32). Con Abramo, uomo di cui viene sottolineato il privilegio
dell'anzianità, questa benevolenza assume il volto di una promessa:
“ Farò di te un grande popolo e ti benedirò, renderò grande il
tuo nome e diventerai una benedizione. Benedirò coloro che ti
benediranno e coloro che ti malediranno maledirò ed in te si
diranno benedette tutte le famiglie della terra ” (Gn
12, 2-3). Accanto a lui c'è Sara, la donna che vede il proprio
corpo invecchiare, ma che sperimenta nel limite della carne ormai
sfiorita la potenza di Dio che supplisce all'umana insufficienza.
Anziano
è Mosè, quando Dio gli affida la missione di far uscire il popolo
eletto dall'Egitto. Le grandi opere che per mandato del Signore egli
compie in favore di Israele non occupano gli anni della giovinezza,
ma della vecchiaia. Tra altri esempi offerti da anziani, vorrei
citare la vicenda di Tobi, il quale con umiltà e coraggio si
impegna ad osservare la legge di Dio, ad aiutare i bisognosi, a
sopportare con pazienza la cecità fino a sperimentare l'intervento
risolutore dell'angelo di Dio (cfr Tb
3, 16-17); ed ancora quella di Eleazaro, il cui martirio è
testimonianza di singolare generosità e fortezza (cfr 2 Mac
6, 18-31).
Anche
il Nuovo Testamento, pervaso dalla luce di Cristo, annovera
eloquenti figure di anziani. Il Vangelo di Luca si apre presentando
una coppia di coniugi “ avanti negli anni ” (1, 7): Elisabetta e
Zaccaria, genitori di Giovanni Battista. Verso di loro si rivolge la
misericordia del Signore (cfr Lc
1, 5-25.39-79): a Zaccaria ormai vecchio viene annunciata la nascita
di un figlio. Egli stesso lo sottolinea: “ Io sono vecchio e mia
moglie è avanzata negli anni ” (Lc
1, 18). Durante la visita di Maria, l'anziana cugina Elisabetta,
piena di Spirito Santo, esclama: “ Benedetta tu fra le donne e
benedetto il frutto del tuo grembo ” (Lc
1, 42) ed alla nascita di Giovanni Battista, Zaccaria intona l'inno
del Benedictus. Ecco una mirabile coppia di anziani, pervasa da
profondo spirito di preghiera.
Nel
tempio di Gerusalemme Maria e Giuseppe, che vi hanno portato Gesù
per offrirlo al Signore, o piuttosto, secondo la Legge, per
riscattarlo come primogenito, incontrano il vecchio Simeone, che a
lungo aveva atteso il Messia. Prendendo il Bambino tra le braccia,
egli benedice Iddio e prorompe nel Nunc dimittis: “ Ora lascia, o
Signore, che il tuo servo vada in pace... ” (Lc
2, 29).
Accanto
a lui troviamo Anna, vedova di ottantaquattro anni, frequentatrice
assidua del Tempio, che nell'occasione ha la gioia di vedere Gesù.
Nota l'Evangelista che “ si mise a lodare Dio e parlava del
bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme ” (Lc
2, 38).
Anziano
è Nicodemo, stimato componente del Sinedrio. Egli si reca di notte
da Gesù per non dare nell'occhio. A lui il divin Maestro rivela di
essere il Figlio di Dio, venuto a salvare il mondo (cfr Gv
3, 1-21). Ritroveremo Nicodemo al momento della sepoltura di Cristo,
quando, portando una mistura di mirra e di aloe, vincerà la paura e
si manifesterà come discepolo del Crocifisso (cfr Gv
19, 38-40). Quali confortanti testimonianze, queste! Ci ricordano
come in ogni età il Signore chieda a ciascuno l'apporto dei propri
talenti. Il servizio al Vangelo non è questione di età!
E che
dire dell'anziano Pietro, chiamato a testimoniare la sua fede con il
martirio? Gli aveva detto un giorno Gesù: “ Quando eri più
giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando
sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste
e ti porterà dove tu non vuoi ” (Gv
21, 18). Sono parole che, in quanto successore di Pietro, mi toccano
da vicino e mi fanno sentire forte il bisogno di tendere le mani
verso quelle di Cristo, in obbedienza al suo comando: “ Seguimi! ”
(Gv
21, 19).
Il
Salmo 92 [91], quasi sintetizzando le fulgide testimonianze di
anziani che troviamo nella Bibbia, proclama: “ Il giusto fiorirà
come palma, crescerà come cedro del Libano;... Nella vecchiaia
daranno ancora frutti, saranno vegeti e rigogliosi, per annunziare
quanto è retto il Signore ” (13, 15-16). E l'apostolo Paolo,
facendo eco al Salmista, annota nella Lettera a Tito: “ I vecchi
siano sobri, dignitosi, assennati, saldi nella fede, nell'amore e
nella pazienza. Ugualmente le donne anziane si comportino in maniera
degna dei credenti...; sappiano insegnare il bene, per formare le
giovani all'amore del marito e dei figli ” (2, 2-5).
La
vecchiaia, dunque, alla luce dell'insegnamento e nel lessico proprio
della Bibbia, si propone come “ tempo favorevole ” per il
compimento dell'umana avventura, e rientra nel disegno divino
riguardo ad ogni uomo come tempo in cui tutto converge, perché egli
possa meglio cogliere il senso della vita e raggiungere la “
sapienza del cuore ”. “ Vecchiaia veneranda — osserva il Libro
della Sapienza — non è la longevità, né si calcola dal numero
degli anni; ma la canizie per gli uomini sta nella sapienza; vera
longevità è una vita senza macchia ” (4, 8-9). Essa costituisce
la tappa definitiva della maturità umana ed è espressione della
benedizione divina.
(Tutta
questa parte è tratta da:
2 IL CARISMA DELL’ANZIANO
Quale
apporto possono e devono dare alla comunità sia civile che
religiosa gli anziani, tenendo conto anche del ricco contributo che
ci proviene dalla Bibbia?
a)
Anzitutto "rileggere"
la propria vita con quel supplemento di saggezza che essi hanno
acquisito col volgere degli anni.
Vedi
il
Sal 73:
il giusto capisce che, nonostante le sue sofferenze o difficoltà,
ha una sorte migliore dell'empio che in terra ha goduto di tanta
prosperità.
Questa
posizione di particolare dignità comporta per tutti l'obbligo di
rendere onore all'anziano e alla sua sapienza: "Alzati davanti
a chi ha i capelli bianchi, onora la persona dell'anziano e temi il
tuo Dio. Io sono il Signore". (Lv 19,92)
L'apostolo
Paolo prescrive a Timoteo: "Non riprendere duramente un uomo
anziano, ma esortalo come fosse tuo padre; i più giovani come
fratelli; le donne anziane come madri e le più giovani come
sorelle, in tutta purezza" (1Tm
5, 1-2)
L'onore
da rendere all'anziano è strettamente connesso al quarto
comandamento: "Onora tuo padre e tua madre".
b)
Poi il prezioso
servizio di "consigliare".
Si
legge in Sir 25: "Come si addice la sapienza dei vecchi, il
discernimento e il consiglio alle persone eminenti".
Possiamo
pensare
quanto
sia importante nella Bibbia il rapporto tra anziani e le giovani
generazioni, a diversi livelli, ma con prospettive sostanzialmente
identiche.
A
livello
genetico
la
continuità
della vita dell'anziano nel giovane assicura il futuro, la
sopravvivenza personale del padre nel figlio e la perpetuità della
famiglia.
Noi
occidentali usiamo il cognome, cioè il nome della famiglia, della
razza, dell'etnia…, gli orientali indicano il riferimento
immediato al proprio genitore: Isacco figlio di Abramo.
A
livello
carismatico
la
benedizione di Dio per sé e per gli altri, di cui è portatore il
padre anziano, passando nel figlio, permette alla storia di Dio con
il popolo eletto di essere storia di salvezza per tutta l'umanità.
Ricorderete di ceto il comando del Signore all’ebreo: Quando tuo
figlio ti chiederà il perché di quello che state facendo (la
Pasqua, uscita dall’Egitto) tu gli dirai che Dio è stato con noi
e3 ci ha liberato!”
A
livello
etico l'anziano
che si propone come modello al giovane, assicura la continuità
dell'identità più profonda di un popolo, quella culturale,
religiosa e morale. Attraverso loro, i loro canti, le loro
esperienze in epoche diverse, le loro vicenda di amore e di dolore
non si perde un passato che unico permette di capire il presente.
Questo
se la generazione nuova ha dei punti di riferimento etici nelle
generazioni che la precedono.
Va
ricordato purtroppo quando le cronache alle volte raccontano di
persone anziane incapaci di gestire la propria vita attentano alla
moralità delle giovani generazioni,, perfino tra le persone
consacrate. E lo sapete bene tutti quanti. Ma questo avviene
nonostante la consacrazione a Dio della propria vita, e trae la sua
sorgente dall’umanità corrotta che comunque ci portiamo dietro.
c)
Agli anziani compete anche un certo modo di pregare,
trasformando i loro anni in un cantico di lode e di ringraziamento a
Dio, datore di ogni bene e sorgente di ogni dono.
(Tutta
questa parte è tratta da:
3
Tratto da:
http://www.arcidiocesibaribitonto.it/curia/settore-laicato/ufficio-famiglia/materiale-scaricabile/schede-di-consultazione-per-gruppi-famiglia/Appunti%20per%20una%20Pastorale%20degli%20Anziani.pdf
4
Testimonianza in famiglia
(gli anziani sono la memoria storica per le generazioni più
giovani; dove manca la memoria, mancano le radici per proiettarsi
nel futuro).
5
Idea
tratta dal centro “Colori della vita”, Lissone, MB,
che
suggerisce di usare questa presentazione per il progetto sulle
passeggiate in gruppo:
“Era
un venditore di pillole che fanno passare la sete.
-Se
ne prende una a settimana, e non si ha più bisogno di bere. E’
una grande economia di tempo, disse il venditore. Si risparmiano
cinquantatrè minuti a settimana. -
Io,
pensò il piccolo principe, se avessi cinquantatrè minuti da
spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana… -
(“Il
piccolo principe”, Antoine de Saint-Exupéry)
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