CONCORSO DIRIGENTI
Un buon dirigente scolastico, anche alla luce del dettato della L. 107/2015, in linea con i principi costituzionali della libertà di insegnamento (artt. 33, 21 Cost) e nel rispetto delle competenze e delle funzioni degli organi collegiali (art. 10 Dlgs 297/1994), secondo una logica di empowerment, mettendo in atto un management adhocratico (cit. Mintzberg) ed una leadership distribuita (cit.Spillane e Cocozza), può certamente favorire l'instaurarsi di una struttura sociale equilibrata, armonica e costruttiva. Se gli studenti costituiscono il carburante della grande macchina che è la scuola, i docenti ne rappresentano il motore, che solo un buon Dirigente Scolastico, conducente, può tenere nel migliore dei modi e nel lungo termine. Egli deve possedere competenze di coordinamento, di gestione e di valorizzazione delle risorse umane (art. 25 Dlgs 165/2001) che siano il prodotto di un soggetto pensante, consapevole, lungimirante, che sappia manifestare abilità di grande comunicatore, che sappia trasmettere il vero significato del crescere insieme per il benessere comune, in primis delle allieve e degli allievi, secondo i loro stili e i loro ritmi di apprendimento (art. 3 DPR 275/1999). Egli, abile leadership educativo, deve anzitutto sviluppare a livello interiore, nella comunicazione con se stesso, e poi certamente a livello esteriore, in primis nella rete delle relazioni intrascolastiche, quelle competenze che per Daniel Goleman afferiscono all'ambito dell'intelligenza emotiva e sociale, portando avanti con empatia ed ascolto attivo la mission della scuola, tenendo la porta aperta del suo ufficio di "presidenza" e non chiusa. Egli, ai fini di una vision affiliativa, deve essere in grado di interpretare le istanze promananti dal Collegio dei docenti che egli stesso presiede e coordina, trasmettendo ai suoi interlocutori il desiderio di operare e di crescere, per il bene individuale e collettivo, valorizzando le varie professionalità (cit. Gardner e le intelligenze multiple), nel fine ultimo di promuovere tra i docenti una propensione alla cultura dell'organizzazione, dello sviluppo e della valutazione. Insomma, in sintesi, sperimentare tra i docenti anche in un'ottica di lifelong learning e di apprendimento informale (Dlgs 13/2013 riforma Fornero), all'insegna della learning organization e del knowledge management, quelle stesse competenze chiave che i docenti tutti dovrebbero contribuire a sviluppare nei propri discenti ai sensi della nuova Raccomandazione europea del 22/05/2018 di resilienza, cittadinanza globale ed ancor prima di sviluppo personale in termini di capacità civiche e sociali nel learning by doing. La professionalità docente, linfa vitale dell'intera istituzione scolastica, palesemente manifesta attraverso i vari organi dell'istituzione scolastica (Collegio dei docenti, Consiglio di Istituto, Giunta esecutiva, Consigli di classe, interclasse ed intersezione, Comitato di valutazione dei docenti), nelle relazioni interne alla scuola in primis con gli allievi/studenti in una dimensione di inclusività che assicuri il successo scolastico di ciascuno e nelle relazioni extrascolastiche con le famiglie, primi stakeholder, e con il territorio (enti, istituzioni, imprese, agenzie del lavoro, associazioni del terzo settore, università), è il perno attorno al quale ruota l'intera Comunità educante. Un buon DS non può non tenere conto di quanto sia determinante valorizzare le risorse umane della cui collaborazione si avvale quotidianamente, se non altro perché solo attraverso una fertile ed entusiasta cooperazione, sarà possibile attuare un'offerta formativa in cui ciascuno si sentirà protagonista attivo della propria realtà, una realtà nella quale sarà molto più agevole assumere incarichi e responsabilità. In questa dimensione di consapevole operosità, le funzioni strumentali divengono in tal modo le strutture portanti di un sistema aperto e largamente condiviso, di un ambiente flessibile al cambiamento e pronto al miglioramento continuo, di un meccanismo in costante evoluzione, al passo coi tempi ma anche in linea con il benchmarking nazionale ed internazionale.
Davide Arcidiacono
Nessun commento:
Posta un commento