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14 LUGLIO 2001
Ai miei figli
DAI PERGOLATI GEMMI
Lunghi i filari di pensieri
tra il rezzo dei terreni polverosi
– vigneti
per aneliti di corse
rimasugli di speranze inulte.
Statua sul portone
a seguire belati di caprette tra i palmiti
– pergolato
dai movimenti lenti e affaticati.
Tu divisione cellulare
a ricurvare tralci tra i tutori rinsecchiti
– gemma
nei contorni del tuo mondo intrauterino,
– rotolìo di un acino
– vendemmia
– eco
– libero scontrino di un’ecografia.
Lo spegnerò l’anelito
ai tralci rinsecchiti,
lo eluderò
il volo delle cinciallegre ficcanaso
– accetterò
le variazioni al mio genoma procreativo,
per te che condizioni il mio futuro,
per te che sfidi l’etichetta
di fardello precludente
– accetterò ogni cosa
nell’attesa che tu nasca.
...ma tu, se puoi, compensami – sorridimi
– sorridimi – che mentre vivi
almeno t’immaginerò.
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