martedì 27 marzo 2018


LE SETTE PAROLE
TRA PRATICHE PIE E MUSICA SACRA
Copyright © Tindara Rasi

Copyright © Tindara Rasi


Sette parole. Le ultime. Quelle pronunciate prima di morire. Quelle che, qualunque persona, ricorda con maggiore affetto, in riferimento ai propri cari morenti. Le ultime parole dette. Da segnare. Da fissare nella memoria in eterno. La vita cambia da un momento all'altro. Si può morire all'improvviso, non esserci più senza neanche un saluto finale. Le lunghe malattie degenerative hanno questa, di possibilità: apportano la consapevolezza del proprio limite fisico, danno il tempo di pensarci, di mettere a posto lasciti, documenti, testamenti... di salutare, prima di partire. Ma un malore improvviso non lascia nemmeno questa possibilità, nè una morte violenta e prematura. Gesù fu tradito, portato di fronte a tribunali di sacerdoti corrotti, ucciso. La sua vita terrena ebbe un termine violento, per volontà del Padre Suo. Gli amici attorno a lui, increduli e annichiliti di fronte all'accadimento, ebbero, anni dopo, la forza di scrivere tutto. E di fissare le Sue ultime parole... Probabilmente, scrivendole, leggendole ad altri, raccontandole, si emozionavano, piangevano, si lasciavano avvolgere dalla malinconia del ricordo; non sappiamo. Di certo, hanno lasciato a noi questa eredità meravigliosa. Le Sue sette, ultime, bellissime, frasi, le ultime parole.
L'elenco di esse è divenuto, nei secoli, una devozione monastica oratoriale ma anche laica. Dal XII secolo ad oggi, si sono pregate e cantate in vari modi. Oggi è una pratica religiosa poco conosciuta, così come la Passio o le Tre ore di agonia di Gesù Cristo, ma affascina per il mistero umano e affettivo che racchiude. Ci sono rimaste composizioni operistiche celebri, di quando ancora la Musica si agganciava esclusivamente alla religiosità popolare e allla riverenza verso Gesù. Furono inserite nei brani musicali e negli oratori della Passio e della Summa Passionis di Longueval, per poi divenire un genere a se stante. Der tod Jesu è un modus affine. La più celebre opera tuttavia, rimane quella di Joseph Haydn, "Le  sette ultime parole del nostro Redentore in croce", che si dispiega in sette sonate. 

Pater, remitte illis, quia nesciunt quid faciunt
"PADRE, PERDONA LORO, PERCHÈ NON SANNO QUELLO CHE FANNO" (Lc 23,34)

Amen dico tibi: Hodie mecum eris in paradiso
"IN VERITA IO TI DICO: OGGI SARAI CON ME NEL PARADISO" (Lc 23,43)

Mulier, ecce filius tuus. Fili, ecce mater tua
"DONNA, ECCO TUO FIGLIO! ECCO TUA MADRE!" (Gv 19,2627)

Elì, Elì, lema sabactani
"DIO MIO, DIO MIO, PERCHÈ MI HAI ABBANDONATO?" (Mc 15,34)

"HO SETE" (Gv 19,28)

Consummatum est
"TUTTO È COMPIUTO (tutto è reso perfetto)" (Gv 19,30)

Pater, in manus tuas commendo spiritum meum
"PADRE, NELLE TUE MANI CONSEGNO IL MIO SPIRITO" (Lc 23,46)

Copyright © Tindara Rasi









Nessun commento:

Posta un commento