L'AVVENTURA
DEL RAGAZZO CON IL LIBRO
di
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Questa
storia inizia quando il regno del perfido Gargamella XV si era
diffuso in tutto il mondo. Il terribile mago e i suoi sgherri avevano
messo a punto una macchina che emetteva raggi invisibili i quali
rendevano le persone come marionette nelle sue mani, senza che se ne
accorgessero. I raggi di luce partivano da grandi torri, si
infilavano nelle case e persuadevano la gente che il loro regno era
il migliore, che la vita consisteva nel divertirsi e consumare,
viaggiare, cantare e lavorare solo per poter spendere i soldi.
Paolino
era un ragazzino docile e servizievole. Anche lui guardava i cartoni
animati.,comprava i giochini, le scarpe con le luci intermittenti e
le altre cose inutili che i raggi suggerivano a tutti i bambini della
sua età. A scuola cercava di accontentare alla bell'e meglio la
maestra e "appiccicava" nella memoria qualcosa solo per
saper rispondere alle interrogazioni.
Un
giorno, Paolino comprò il latte per la signora Paladini, una vecchia
maestra in pensione. Essa gli regalò sorridendo un libro. Paolino
abbozzò un sorriso per gentilezza. I libri, a quel tempo, non
piacevano a nessuno. I raggi del perfido Gargamella insinuavano in
tutti che leggere era una attività noiosa e inutile. Oramai erano
scomparse anche le scritte segnaletiche. Per indicare la stazione
c'era una freccia con il disegno di un treno, per segnalare un
albergo c'era il disegnino di un letto, per indicare l'uscita o le
scale c'erano degli omini che correvano o scendevano le scale. A che
serviva leggere?
Paolino
si avviò verso casa con il grosso libro sotto il braccio. Era una
bella giornata di vacanza e si sedette su una panchina del grande
parco della città. Il libro aveva una robusta copertina colorata e
un'aria invitante che sembrava dire «aprimi». Paolino aprì il
libro. Sotto un volto sorridente era stampata una parola in grandi
lettere dorate. Paolino lesse pronunciando ad alta voce: «VITA». La
parola schioccò nell'aria come un colpo d'ala. Poi avvenne qualcosa
di ancora più strano. Le due sillabe che formavano la parola si
staccarono dalla pagina, si curvarono con grazia, si trasformarono in
due ali e lentamente la parola prese il volo. Come una farfalla dalle
grandi ali dorate, fece una giravolta sulla testa del ragazzino,
sfiorò il capo di un merlo che garrì felice, lambì le foglie di
una betulla che stormì come accarezzata dal vento.
La
parola «VITA» si era di nuovo alzata nell'aria quando "vide"
un ragazzotto che con un coltello cercava di tagliare un alberello.
Scese in picchiata e lo toccò sulla fronte. Il giovane si fermò
improvvisamente e corrugò la fronte e ripeté sottovoce: «VITA».
Lasciò subito l'alberello facendogli una carezza. La parola tornò a
volare in alto. Paolino guardava con gli occhi spalancati pieni di
meraviglia.
Voltò
pagina e lesse una nuova parola: «PACE». Appena fu pronunciata, la
parola prese ad incurvarsi, si coprì di fasce di colore e si alzò
roteando nell'aria simile ad un boomerang.
Due automobilisti stavano litigando. La parola li colpì entrambi al
volo, fulminea, con un tocco quasi impercettibile. I due
automobilisti si fermarono, sembrarono assorti in un'improvvisa
riflessione poi si strinsero la mano.
Nel
quartiere generale di Gargamella XV cominciarono a squillare, uno
dopo l'altro, tutti gli allarmi. Il Primo Consigliere Generale arrivò
trafelato nell'ufficio del perfido presidente assoluto: «Capo, sono
segnalate pericolose perdite di potere nel settore nord-ovest!».
«Vediamo
la causa e poi interveniamo», disse Gargamella XV. Accese il monitor
da cui poteva controllare tutti gli angoli del suo regno. Sullo
schermo apparve Paolino. Gargamella XV gorgogliò, con la sua
leggendaria reale risata di scherno: «È solo un bambino con un
libro! Che cosa può farci?». «Eppure...» , brontolò il Primo
Consigliere Generale.
Intanto,
Paolino continuava a leggere le parole del suo libro. Lesse:
«LlBERTÀ». La parola partì come un tappo di spumante, con un
corteo di scintille e di bollicine iridescenti. Dovunque passava la
parola, le persone venivano avvolte da una corrente elettrizzante.
Molti alzavano la testa e raddrizzavano la schiena, lo sguardo si
faceva più vivace, qualcuno ricominciava a formulare progetti.
Paolino
voltò pagina e lesse: «RESPONSABILITÀ, SOLIDARIETÀ, GIUSTIZIA,
SPIRITUALITÀ». Ogni volta le parole si libravano in aria e
cominciavano il loro viaggio per il mondo. «RESPONSABILITÀ» aveva
l'aspetto un po' severo, ma dove si posava tutto cominciava a
funzionare meglio. Negli uffici pubblici gli impiegati si
comportavano cortesemente, ascoltavano le persone, sbrigavano le
pratiche con diligenza. Molti studenti studiarono la lezione e un
ragazzo aiutò perfino la mamma a preparare la tavola. Un uomo che
possedeva una casa vuota la prestò ad una famiglia di immigrati che
non poteva pagare l'affitto e un famoso attore si ritirò in un
convento.
Ma
successe qualcosa di peggio. Se ne accorse il Primo Consigliere
Generale che si affrettò ad avvertire Sua Malizia Gargamella XV.
«È
terribile, maestà! Qualcuno ha ricominciato a pensare!».
«Dobbiamo
neutralizzare quella sciagura di ragazzino», fece Gargamella, verde
di rabbia. Si diresse nella grande sala operativa e ordinò ai
tecnici: «Concentrate la massima potenza dei raggi su quel ragazzino
e sul suo maledetto libro!». Gli apparecchi cominciarono a ronzare
sempre più forte. L'aria nel grande salone sferico si fece rovente.
I cannoni laser si concentrarono su un parco, una panchina, un
bambino e un libro. Una potenza enorme stava per abbattersi sul
povero Paolino.
II
ragazzino ignorava quello che stava per arrivargli addosso. Era tutto
preso dalle scoperte che stava facendo. Le parole del suo libro
risuonavano anche dentro di lui. Volavano nella sua mente, danzavano
insieme, si allacciavano, si combinavano e si ricombinavano. «Sto
pensando!», disse felice. Era una sensazione nuova.
In
quel momento fu investito da un bagliore improvviso e vide una specie
di palla di fuoco che stava per colpirlo. Ma successe un fatto
straordinario. Come richiamate da un invisibile ordine, arrivarono
dai quattro punti cardinali le parole che Paolino aveva letto. Arrivò
VITA, sbattendo le grandi ali lucenti. PACE, roteando come un
boomerang,
LIBERTÀ, con la scia di bollicine, e poi tutte le altre:
RESPONSABILITÀ, GIUSTIZIA, SOLIDARIETÀ, GIOIA...
Si
attaccarono le une alle altre come una catena e formarono una specie
di capsula protettiva intorno a Paolino, sempre più sbalordito. La
grande palla di fuoco formata dai raggi di Gargamella XV si abbatté
sullo scudo formato dalle parole di Paolino, sfrigolò un attimo e si
spense con un fischio pietoso. Rimase per terra una pallina
sfumacchiante, non più grossa di una capocchia di fiammifero.
Paolino la pestò ben bene e poi tornò a casa, con il libro stretto
sotto il braccio.
-Bruno Ferrero -
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