sabato 25 novembre 2017

L'AVVENTURA DEL RAGAZZO CON IL LIBRO
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Questa storia inizia quando il regno del perfido Gargamella XV si era diffuso in tutto il mondo. Il terribile mago e i suoi sgherri avevano messo a punto una macchina che emetteva raggi invisibili i quali rendevano le persone come marionette nelle sue mani, senza che se ne accorgessero. I raggi di luce partivano da grandi torri, si infilavano nelle case e persuadevano la gente che il loro regno era il migliore, che la vita consisteva nel divertirsi e consumare, viaggiare, cantare e lavorare solo per poter spendere i soldi.
Paolino era un ragazzino docile e servizievole. Anche lui guardava i cartoni animati.,comprava i giochini, le scarpe con le luci intermittenti e le altre cose inutili che i raggi suggerivano a tutti i bambini della sua età. A scuola cercava di accontentare alla bell'e meglio la maestra e "appiccicava" nella memoria qualcosa solo per saper rispondere alle interrogazioni.
Un giorno, Paolino comprò il latte per la signora Paladini, una vecchia maestra in pensione. Essa gli regalò sorridendo un libro. Paolino abbozzò un sorriso per gentilezza. I libri, a quel tempo, non piacevano a nessuno. I raggi del perfido Gargamella insinuavano in tutti che leggere era una attività noiosa e inutile. Oramai erano scomparse anche le scritte segnaletiche. Per indicare la stazione c'era una freccia con il disegno di un treno, per segnalare un albergo c'era il disegnino di un letto, per indicare l'uscita o le scale c'erano degli omini che correvano o scendevano le scale. A che serviva leggere?
Paolino si avviò verso casa con il grosso libro sotto il braccio. Era una bella giornata di vacanza e si sedette su una panchina del grande parco della città. Il libro aveva una robusta copertina colorata e un'aria invitante che sembrava dire «aprimi». Paolino aprì il libro. Sotto un volto sorridente era stampata una parola in grandi lettere dorate. Paolino lesse pronunciando ad alta voce: «VITA». La parola schioccò nell'aria come un colpo d'ala. Poi avvenne qualcosa di ancora più strano. Le due sillabe che formavano la parola si staccarono dalla pagina, si curvarono con grazia, si trasformarono in due ali e lentamente la parola prese il volo. Come una farfalla dalle grandi ali dorate, fece una giravolta sulla testa del ragazzino, sfiorò il capo di un merlo che garrì felice, lambì le foglie di una betulla che stormì come accarezzata dal vento.
La parola «VITA» si era di nuovo alzata nell'aria quando "vide" un ragazzotto che con un coltello cercava di tagliare un alberello. Scese in picchiata e lo toccò sulla fronte. Il giovane si fermò improvvisamente e corrugò la fronte e ripeté sottovoce: «VITA». Lasciò subito l'alberello facendogli una carezza. La parola tornò a volare in alto. Paolino guardava con gli occhi spalancati pieni di meraviglia.
Voltò pagina e lesse una nuova parola: «PACE». Appena fu pronunciata, la parola prese ad incurvarsi, si coprì di fasce di colore e si alzò roteando nell'aria simile ad un boomerang. Due automobilisti stavano litigando. La parola li colpì entrambi al volo, fulminea, con un tocco quasi impercettibile. I due automobilisti si fermarono, sembrarono assorti in un'improvvisa riflessione poi si strinsero la mano.
Nel quartiere generale di Gargamella XV cominciarono a squillare, uno dopo l'altro, tutti gli allarmi. Il Primo Consigliere Generale arrivò trafelato nell'ufficio del perfido presidente assoluto: «Capo, sono segnalate pericolose perdite di potere nel settore nord-ovest!».
«Vediamo la causa e poi interveniamo», disse Gargamella XV. Accese il monitor da cui poteva controllare tutti gli angoli del suo regno. Sullo schermo apparve Paolino. Gargamella XV gorgogliò, con la sua leggendaria reale risata di scherno: «È solo un bambino con un libro! Che cosa può farci?». «Eppure...» , brontolò il Primo Consigliere Generale.
Intanto, Paolino continuava a leggere le parole del suo libro. Lesse: «LlBERTÀ». La parola partì come un tappo di spumante, con un corteo di scintille e di bollicine iridescenti. Dovunque passava la parola, le persone venivano avvolte da una corrente elettrizzante. Molti alzavano la testa e raddrizzavano la schiena, lo sguardo si faceva più vivace, qualcuno ricominciava a formulare progetti.
Paolino voltò pagina e lesse: «RESPONSABILITÀ, SOLIDARIETÀ, GIUSTIZIA, SPIRITUALITÀ». Ogni volta le parole si libravano in aria e cominciavano il loro viaggio per il mondo. «RESPONSABILITÀ» aveva l'aspetto un po' severo, ma dove si posava tutto cominciava a funzionare meglio. Negli uffici pubblici gli impiegati si comportavano cortesemente, ascoltavano le persone, sbrigavano le pratiche con diligenza. Molti studenti studiarono la lezione e un ragazzo aiutò perfino la mamma a preparare la tavola. Un uomo che possedeva una casa vuota la prestò ad una famiglia di immigrati che non poteva pagare l'affitto e un famoso attore si ritirò in un convento.
Ma successe qualcosa di peggio. Se ne accorse il Primo Consigliere Generale che si affrettò ad avvertire Sua Malizia Gargamella XV.
«È terribile, maestà! Qualcuno ha ricominciato a pensare!».
«Dobbiamo neutralizzare quella sciagura di ragazzino», fece Gargamella, verde di rabbia. Si diresse nella grande sala operativa e ordinò ai tecnici: «Concentrate la massima potenza dei raggi su quel ragazzino e sul suo maledetto libro!». Gli apparecchi cominciarono a ronzare sempre più forte. L'aria nel grande salone sferico si fece rovente. I cannoni laser si concentrarono su un parco, una panchina, un bambino e un libro. Una potenza enorme stava per abbattersi sul povero Paolino.
II ragazzino ignorava quello che stava per arrivargli addosso. Era tutto preso dalle scoperte che stava facendo. Le parole del suo libro risuonavano anche dentro di lui. Volavano nella sua mente, danzavano insieme, si allacciavano, si combinavano e si ricombinavano. «Sto pensando!», disse felice. Era una sensazione nuova.
In quel momento fu investito da un bagliore improvviso e vide una specie di palla di fuoco che stava per colpirlo. Ma successe un fatto straordinario. Come richiamate da un invisibile ordine, arrivarono dai quattro punti cardinali le parole che Paolino aveva letto. Arrivò VITA, sbattendo le grandi ali lucenti. PACE, roteando come un boomerang, LIBERTÀ, con la scia di bollicine, e poi tutte le altre: RESPONSABILITÀ, GIUSTIZIA, SOLIDARIETÀ, GIOIA...
Si attaccarono le une alle altre come una catena e formarono una specie di capsula protettiva intorno a Paolino, sempre più sbalordito. La grande palla di fuoco formata dai raggi di Gargamella XV si abbatté sullo scudo formato dalle parole di Paolino, sfrigolò un attimo e si spense con un fischio pietoso. Rimase per terra una pallina sfumacchiante, non più grossa di una capocchia di fiammifero. Paolino la pestò ben bene e poi tornò a casa, con il libro stretto sotto il braccio.
-Bruno Ferrero -

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