"Totò Riina è morto.
La mentalità omertosa e mafiosa che ha permesso a lui e a tutte le mafie di conquistare ricchezza e potere distruggendo la vita a milioni di persone oneste, è invece viva più che mai.
Viva e diffusa in ogni strato sociale, ad ogni livello culturale.
Una mentalità disgustosa, spesso nobilitata da incredibili sofismi e ragionamenti apparentemente raffinati ma in realtà in assoluta malafede, specie dai più colti, dai più ricchi, dalle aristocrazie di questo paese dolce e orribile insieme, che tende a creare caste e piccole elites mafiose in quasi tutti gli ambiti: politico, sportivo, culturale, accademico, imprenditoriale, (ecclesiale).
È quella mentalità che va cambiata, se davvero si vuol combattere e sconfiggere le mafie. Quella mentalità omertosa, conservatrice, dei gruppetti che distinguono le persone in "cosa nostra" (gli amici, i "soldatini", quelli che dicono sempre di sì e accettano le regole del branco) e il resto del mondo. Quella mentalità in cui i panni sporchi si lavano in casa, e chi sgarra o "parla troppo" (cioè si discosta dal pensiero dominante della piccola aristocrazia di settore) va messo fuori dai giochi.
Quella mentalità è il pericolo, ben più dei boss che han sostituito Riina e sono ancora a piede libero."
- Dino Giarrusso -
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