CONSIGLI DI LETTURA
di Tìndara Rasi
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Cosa leggerò/rileggerò questa estate?
Amo molto i libri strutturati in maniera tecnicisticamente innovativa.
Sono cresciuta tra "Ulisse" di James Joyce, "Se una notte d'inverno un viaggiatore", di Italo Calvino, "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana", di Carlo Emilio Gadda, "Le amiche del cuore", di Fay Weldon, "Sulla strada", di Jack Kerouac, tutti i libri di Virginia Wolf, quelli di Alessandro Baricco e un pezzo unico come "Jack Frusciante è uscito dal gruppo", di Enrico Brizzi.
Oggi non ci sono più scrittori innovativi in senso strettamente letterale. Ma la creatività si è orientata, basata, allineata, al mondo virtuale. E questo aspetto mi affascina forse più delle architetture complesse degli scrittori tradizionali, ancorati solo alla parola scritta, scritta a mano, a penna, con la tastiera di una vecchia macchina per scrivere, ma ferma lì.
Da un bel po' di tempo mi sono innamorata di "Cento sms", di Lucrezia Maggi. Un testo del 2010, per il quale, l'anno stesso della sua uscita, stravidi e ne feci la mia icona nella vita vera. Sms che diventano un libro... non è difficile, se c'è la materia prima. "Vorrei che fossi tu", di Lorenza Bernardi, sempre del 2010, ha la stessa base strutturale, sms che sanno di vita. E le "Settanta poesie d'amore in sms" (2003) di Luigi Sedda, idem.
Sono passati otto anni. Dodici, da quando incappai in "Le ho mai racccontato del vento del Nord" (2006) di Daniel Glattauer, scritto come epistolario e-mail. E sette da "Il tempo è un bastardo" (2011) di Jennifer Egan, un Pulitzer meritatissimo: usa le slide di Power Point per fare letteratura.
Oggi, per i più giovani, Francesco Sole trascrive i "pizzini", i post-it con gli "appunti" delle frasi belle attaccate al frigorifero, con una risultanza di vendita e di successo non sempre approvata dalla critica letteraria.
Ovvio, questo stile può piacere o può non piacere. Si può contestare tutto o apprezzare onnivoramente tutto.
Ma l'originalità di tutti questi tentativi di generare arte letteraria, con ispirazioni moderne, giovani, digitali, non può essere discussa.
L'evoluzione informatica corre su binari incandescenti e velocissimi. Le tecnologie informatiche hanno travasato la loro essenza anche nei testi scritti. Ho scritto anche io dei racconti e dei testi con queste modalità. Non li ho mai pubblicati per pudore. Certo, non avrei vinto il Pulitzer. Può darsi però che anche io avrei potuto contribuire a svecchiare schemi datati. Tra classico e moderno, innovazioni che hanno limiti, ma anche potenzialità espressive così aderenti al vissuto di oggi, non possono che fare del bene. Non so consigliare letture recentissime, riguardanti questo genere "tecnologico-virtuale-letterario". Ma se volete, vi rifilo volentieri i miei scritti privati. Sono bravissima, a vivere vita vera e a farne la biografia-racconto più innovativa che abbiate mai letto. I miei figli, la mia eredità, sapranno quando pubblicarla e consegnare al mondo la mia versione di fatti. E' una bottiglia del tempo. Ci sono storie di vita e persone, nomi e cognomi e vicende. Tutto certificato, documentato e trascritto. Tutto vero, così come lo sento vero io. Al momento opportuno, questo libro vivente-scrivente diventerà il mio bestseller, il mio successo personale più grande, e ogni parola scritta, sia nelle forme più tradizionali che in quelle più innovative, raggiungerà senza pietà i destinatari che adesso ignorano il messaggio e lo filtrano ignobilmente come inutile spamm. Il mio talento non riconosciuto, come ogni maledizione letteraria che si rispetti, ha dalla sua il TEMPO. E sarà allora, come tutti i grandi scrittori postumi, che io, dai bit di lassù, me la godrò.
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