LA PREGHIERA SOSPESA
di Tindara Rasi
Ed io non credo che ci andrò, ma potrei andarci un giorno, magari un giorno anonimo, uno senza sguardi e senza ressa, senza pigia pigia e senza distrazioni. Ci voglio andare per fare una cosa che spesso faccio quando vado in chiesa, e che, a maggior ragione, sarà bello fare in una chiesa "nuova": la preghiera sospesa.
Non è nulla di che, solo il "caffè sospeso" di campana memoria. Si entra in un bar e si paga un caffè senza berlo, lasciandolo gratis per il cliente prossimo che entrerà lì. Una sosta in chiesa, al centro della navata (come "cherubini [posti] nel mezzo della sala interna", 1Re 6,27), pregando per chi verrà dopo, per chi entrerà un momento dopo, un'ora dopo, un giorno dopo. Un "prossimo" che non mi è dato sapere. Nelle chiese e nelle cappellette di periferia, quelle dove non ci va quasi mai nessuno, è ancora più donativo, perchè potrebbe passare anche una settimana, un mese, prima che qualcuno ci rimetta piede. La preghiera affiora alle labbra e sale, pronunciata per altri, aleggia sospesa tra quelle navate, tra le volte sacre, e resta lì, in attesa. Entrerà qualcuno in cerca di Dio o di arte, e troverà parole sospese sopra sè, pronte a lanciarsi al cielo prima ancora che vengano di nuovo pronunciate davvero.
Questo momento di orazione mi piace "lasciarlo" per i miei figli, per mio marito. Ma chissà se arriverà a loro o a qualche altro; e non importa a chi, mi importa in realtà per Chi. Parlo a Lui; poi la riconsegnerà Lui a chi vorrà, e quando vorrà, e se vorrà.
Andrò nella chiesa nuova e pregherò per questo "prossimo" che non so, anche lì.
"Ascolta la supplica del tuo servo e del tuo popolo Israele, quando pregheranno in questo luogo. Ascoltali nel luogo della tua dimora, in cielo; ascolta e perdona" (1Re 8,30).
"Anche lo straniero, che non è del tuo popolo Israele, se viene da una terra lontana a causa del tuo nome, perchè si sentirà parlare del tuo grande nome, della tua mano potente e del tuo braccio teso, se egli viene a pregare in questo tempio, tu ascolta nel cielo, luogo della tua dimora, e fa' tutto quello per cui ti avrà invocato lo straniero, perchè tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome, ti temano come il tuo popolo Israele e sappiano che il tuo nome è stato invocato su questo tempio che io ho costruito" (1Re 8,41).
La caffettiera elettrica fischia, il caffè è pronto: versalo, Signore nella tazza che vuoi Tu.
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